La piegatura dei tubi in acciaio inox
di Riccardo Guariento • 13 gennaio 2025
La piegatura dei tubi in acciaio inossidabile è un processo fondamentale in molteplici settori industriali, dall’arredamento alla meccanica, dalla chimica all’automotive. Tuttavia, per ottenere risultati ottimali, è necessario conoscere i materiali, le tecniche e le precauzioni adatte. In questo articolo esploreremo i principali aspetti della piegatura dei tubi in acciaio inox, fornendo indicazioni pratiche e approfondite.
Quali sono i tubi più adatti alla piegatura?
Tra gli acciai inossidabili più comuni, l’AISI 304, 316 e 441 offrono caratteristiche diverse in termini di piegabilità:
- AISI 304: È il materiale più versatile, con un’eccellente capacità di deformazione plastica. Questo lo rende particolarmente adatto per la piegatura, anche in presenza di raggi di curvatura stretti.
- AISI 316: Con una maggiore resistenza alla corrosione grazie al contenuto di molibdeno, è leggermente meno duttile rispetto al 304. Tuttavia, è comunque ben piegabile, specialmente con i giusti accorgimenti.
- AISI 441: Un acciaio ferritico più economico, che offre una buona piegabilità ma richiede maggiore attenzione per evitare crepe durante il processo.
Per quanto riguarda le saldature, i tubi realizzati con saldatura TIG o Laser sono generalmente più adatti alla piegatura rispetto a quelli saldati ad Alta Frequenza (HF). Questo perché TIG e Laser producono una zona termicamente alterata più uniforme e priva di tensioni interne eccessive, riducendo il rischio di rottura.
Come calcolare il raggio massimo di piega di un tubo?
La piegatura dei tubi in acciaio inox si basa su alcuni parametri fondamentali. Conoscere questi termini tecnici e il loro significato è essenziale per calcolare correttamente il raggio di piega e ottenere risultati di qualità:
- Raggio di Curvatura (CLR – Centerline Radius): è il raggio della curva misurato al centro del tubo. Il CLR è determinante per stabilire la geometria della piegatura e varia in base all’applicazione e alle specifiche del progetto.
- Angolo di curvatura (DOB – Degree of Bend): indica l’angolo totale della curva desiderata, espresso in gradi. Per esempio, un DOB di 90° rappresenta un angolo retto.
- Diametro esterno (OD – Outside Diameter): è il diametro totale del tubo, che include sia il materiale che lo spessore. Questo parametro è essenziale per scegliere le attrezzature corrette e calcolare il raggio minimo.
- Diametro interno (ID – Inside Diameter): rappresenta il diametro interno del tubo, calcolato sottraendo lo spessore (“t”) dal diametro esterno (OD).
- Spessore del tubo (“t”): è la distanza tra la superficie interna ed esterna del tubo. Tubi con spessore maggiore offrono maggiore resistenza alla deformazione.
- Ritorno elastico (Springback): è la tendenza del tubo a ritornare parzialmente alla sua forma originale dopo la piegatura. Questo fenomeno deve essere compensato aumentando leggermente l’angolo di piega programmato.
Una regola generale per calcolare il raggio minimo di piega è la seguente: per molti tubi standard, il raggio minimo di piega è circa due volte il diametro esterno del tubo. Tuttavia, questa formula è solo un punto di partenza; fattori come lo spessore del materiale, la composizione dell’acciaio e la presenza di saldature possono influenzare il risultato.
Tuttavia, per applicazioni critiche o tubi con spessori ridotti, conviene consultare le specifiche del produttore o eseguire test preliminari.
I tubi scatolati si possono piegare?
Sì, ma con alcune limitazioni. I tubi scatolati (“box section”) richiedono maggiore attenzione rispetto ai tubi rotondi, poiché gli angoli interni possono subire deformazioni o schiacciamenti. Per evitarli, è consigliabile:
- Utilizzare macchine dotate di matrici specifiche per tubi scatolati.
- Applicare inserti o riempitivi interni per mantenere la forma durante la piegatura.
- Prediligere raggi di curvatura più ampi.
Accorgimenti e precauzioni da adottare
- Riscaldamento: Per ridurre il rischio di cricche, il riscaldamento controllato può essere utile, soprattutto per tubi con spessori elevati o acciai meno duttili.
- Lubrificazione: L’uso di lubrificanti specifici per acciaio inox facilita il processo e riduce l’usura delle attrezzature.
- Controllo delle tolleranze: Monitorare continuamente il processo per evitare deformazioni indesiderate.
- Uso di attrezzature idonee: Matrici e mandrini devono essere progettati per il diametro e il materiale del tubo.
Piegatura manuale o a macchina?
La scelta tra piegatura manuale e a macchina dipende dalle dimensioni del tubo, dal numero di pezzi da produrre e dal livello di precisione richiesto:
- Piegatura manuale: Adatta a piccoli lotti e tubi di dimensioni ridotte. Gli strumenti più comuni sono le piegatubi manuali con leva, spesso dotate di matrici intercambiabili.
- Piegatura a macchina: Ideale per produzioni su larga scala o tubi di grandi dimensioni. Le macchine più adatte includono:
- Curvatubi a mandrino: Offrono la massima precisione, prevenendo deformazioni interne.
- Curvatubi CNC: Permettono di programmare piegature complesse con elevata ripetibilità.
- Curvatubi idrauliche: Perfette per tubi di grosso calibro.
Curiosità sulla piegatura dei tubi
Un esempio impressionante dell’ingegneria legata alla piegatura dei tubi è rappresentato dai giganteschi tubi utilizzati nella costruzione di oleodotti e gasdotti. Tra i record più straordinari si annovera un tubo in acciaio di oltre 1,2 metri di diametro, piegato per un progetto infrastrutturale in Medio Oriente.
Un altro caso interessante riguarda la piegatura dei tubi per le strutture dell’iconico London Eye. Per realizzare le curve precise delle cabine e dei supporti, è stato necessario impiegare macchinari CNC avanzati, con tolleranze estremamente ridotte per garantire stabilità e sicurezza.
